La dieta si fa contenendo le quantità non la qualità

26 aprile 2013

Ditaloni e Piselli con Ragù di Carne

Inauguriamo da questo post un servizio che a nostro insindacabile parere potrà tornare molto utile. All'inizio di ogni ricetta saranno indicati i mesi ideali in cui realizzarla, saranno i mesi in cui gli ingredienti più importanti sono reperibili freschi al mercato e non solo, saranno anche i mesi in cui la loro produzione è in campo nel nostro territorio o nei territori più idonei alla loro produzione. Man mano che avremo la possibilità di farlo questo sarà esteso anche alle ricette precedentemente pubblicate.


Mesi ideali per questo piatto: Aprile - Maggio

La cara e vecchia Pasta e Piselli è il piatto proprio di questi giorni, siamo in aprile, i piselli al mercato sono freschi ed abbondanti e di conseguenza a buon prezzo, non so se ve ne siete accorti, non vorrei mai che raccogliendo il nostro suggerimento, per cattiva abitudine, andaste al banco dei surgelati a prendere i soliti "Pisellini piccoli e dolci" tutti uguali, tutti con lo stesso sapore, con lo stesso identico punto di maturazione, con lo stesso identico punto di cottura, ma come faranno? Meglio non pensarci.  Al mercato i piselli sono vari, c'è quello più tenero, quello un po' più duretto, hanno sapori più o meno dolci e di dolci diversi, che dite sarà possibile mangiarli insieme, avremmo problemi trovando nello stesso cucchiaio la naturale diversità?
Invece della solita Pasta e Piselli vi voglio suggerire una ricetta che c'è da decenni nella nostra famiglia e deriva da quel quarto di sicilianità, il papà di Rita. Lui ci tenne a che il primo figlio, che non poteva che essere maschio, dovesse nascere siciliano, pertanto portò la moglie, incinta di pochi mesi, a completare la gravidanza e partorire, al suo paese, il famoso Militello in Val di Catania, famoso non per mio suocero ma per il Pippo nazionale. Così la mamma di Rita restò per mesi, prima e dopo il parto, in Sicilia ed ebbe occasione di imparare varie ricette tipiche dalle stesse mani della suocera e delle cognate, questa fu una di quelle e spesso, quand'era il tempo giusto, la preparava accontentando la nostalgia del marito.
Per la cronaca il figlio fu una figlia, non per questo però meno amata, e nacque proprio ad Aprile.
Questa ricetta deriverebbe dalla preparazione di uno dei piatti siciliani per antonomasia, gli o le Arancini o Arancine, questo ragù entra a far parte del loro ripieno.

Ingredienti per i soliti quattro commensali di ottimo appetito:
otto etti di Piselli freschi - tre etti di polpa di Vitellone o Scottona - tre belle Cipolle fresche
cinque cucchiai di Olio Extra Vergine di Oliva - un bicchiere di Vino Rosso
una bottiglia scarsa di Salsa di Pomodoro - un cucchiaio di Conserva di Pomodoro 
due o tre cucchiai di Canestrato Pecorino Pugliese - quanto basta di Sale Grosso e Pepe Nero


La prima cosa da fare è mettere in terrina un velo d'Olio EVO, una mezza cipolla tritata. Appena la cipolla comincia, malgrado la fiamma bassissima, a colorirsi, far seguire la carne tritata grossolanamente con l'uso di due coltelli, la faremo rosolare con una fiamma un pochino più alta; appena rosolata si sfuma con il vino ed appena questo è scomparso, segue la salsa di pomodoro, mi raccomando che sia di ottima qualità e se non è abbastanza dolce aggiungere un cucchiaino da caffè di zucchero, altrimenti mettere meno salsa ed aggiungere della conserva, quella che adesso chiamiamo concentrato. Questi problemi noi non li abbiamo, adoperando salsa e conserva fatte da noi stessi, in che modo? Cliccate sulle parole e lo potrete sapere. 
Ripartita l'ebollizione, la fiamma si abbassa e si fa cuocere fino a che non sarà ben densa, avendola salata e pepata opportunamente.
Intanto si sono anche sgranati i piselli, lavati e messi a cuocere con il restante Olio e le restanti cipolle affettate sottili, sottili. Si rimestano in tegame a fiamma moderata, sia i piselli che le cipolle tireranno fuori la loro acqua; coperti e se ben teneri, quando saranno tornati a condimento, dovranno essere anche cotti al punto giusto, se così non fosse basterà aggiungere un pochino d'acqua calda ed attendere. Verso fine cottura, come con tutti i legumi, saliamo e pepiamo.
A cottura completa sia della salsa che dei piselli si mettono insieme facendoli amalgamare per bene.
Intanto la pasta si sarà cotta nel solito modo, lasciandola ben al dente come piace a noi. La scelta della pasta per noi fa parte della tradizione, abbiamo sempre mangiata questi tubettoni o ditaloni e pensiamo che anche in Sicilia la usino, certamente sono adatte anche altre paste, che la vostra saggezza e gusto vi sapranno suggerire ma, almeno una volta, provatela con questi formati inusuali, poi deciderete ma a ragion veduta e non per partito preso nei confronti dell'ignoto. Quando la cucina è anche scuola di vita. 
La pasta si condisce aggiungendo un po' di sugo e rimestandola ben bene, si completa poi nel piatto con altra salsa ricca di piselli ed aggiungendo una spolverata di buono e stagionato Canestrato Pecorino.



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